In questa ventitreesima edizione delle Giornate europee del patrimonio a cui anche l'Italia e quindi l'Umbria hanno aderito come d'abitudine, c'è una novità di un certo rilievo. Fino all'anno scorso l'accesso ai tanti siti di interesse archeologico, storico e artistico coinvolti nell'iniziativa era gratuito due giorni su due. Stavolta no. Le Giornate rimangono due, sabato e domenica prossimi.
Ma si entra gratis solo sabato. Per una questione di soldi, naturalmente.
Col Decreto Cultura in attesa di essere convertito in legge a breve, i musei e gli altri siti tratterranno una quota decisamente superiore rispetto al passato degli introiti provenienti dai tagliandi di ingresso.
E perciò, considerate le grandi difficoltà in cui versa il settore, non è il caso di rinunciare a una fetta di torta, quella di domenica 29, che si spera considerevole.
E insomma se volete godervi le ricchezze della nostra regione senza pagare, organizzatevi per sabato.
Se invece credete che sganciare un obolo per il bene della cultura non sia poi cosi doloroso, anche domenica avrete l'opportunità di visitare luoghi che durante l'anno risultano inaccessibili.
Come certe aree della Rocca Albornoziana di Spoleto, per esempio, o il Tempietto di Campello sul Clitunno, da poco entrato a far parte del patrimonio dell'umanità Unesco.
O come il complesso di Santa Giuliana, uno dei gioielli più preziosi della città di Perugia, in cui brilleranno due affreschi del Trecento appena restaurati. Poi ci sono i musei archeologici, quello di Perugia e quello di Spoleto.
Nella struttura del capoluogo, in particolare, si inaugurerà una nuova sala, una seconda sezione del medagliere (allestita col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia) che ospiterà esempi di gioielleria che vanno dagli etruschi ai longobardi, nonché due "tesoretti" di origine umbra recuperati dai depositi del museo di Ancona.
Mentre a Spoleto si potranno ammirare delle tombe infantili risalenti al settimo e al sesto secolo avanti Cristo.
Ma le voci nel programma delle due Giornate sono numerosissime.
Decine, da Gubbio a Norcia, dal Trasimeno a Foligno. Ad Amelia si punta sul patrimonio archivistico e in spedai modo sullo Statuto comunale trecentesco e sul lasciapassare rilasciato a beneficio dell'autore della Fontana di Trevi Nicola Salvi, a Temi si strizza l'occhio alla contemporaneità con un convegno sulla donna nel passato, nel presente e nel futuro (venerdì 26) e con una esposizione delle acqueforti di Franco Bellardi.
Alla Galleria Nazionale di Perugia, invece, sabato si tira fino a mezzanotte come nel grosso degli altri musei italiani, e si dibatte su Sauro Becchetti e si ascolta buona musica nella Sala Maggiore.
In ogni caso, il consiglio è quello di entrare nel sito internet del ministero per i Beni Culturali (www.beniculturali.it: "eventi culturali" nella colonna di sinistra, poi "grandi eventi", poi è facile) e farsi condurre fino al cartellone della sezione umbra della manifestazione. Per poi scegliere, ricordandosi che sabato non si paga, domenica sì.
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