domenica 1 marzo 2009

Il carrello dell'arte alla Galleria Nazionale dell'Umbria

Sarebbe bello visitare un museo aiutati da una specie di borsa di Mary Poppins da dove estrarre oggetti bizzarri, colori, stoffe, fogli, pezzi di legno, per facilitare la visita e capire ciò che si osservaa.
Sarebbe proprio bello e magari più divertente. A confermarlo sono i bambini. A loro è infatti destinato il carrello dell'arte, un aiuto-cicerone in legno dotato di ante, sportelli e ripiani, con "tasche tattili" in cui i ragazzi possono infilare le mani per ricavare sensazioni a contatto con i materiali.
Un cappello magico del prestigiatore da usare al museo. "Ci piace adoperarlo" commentano dei bambini.
"Metterci le mani dentro per vedere cosa viene fuori, capire se è utile per giocare o per fare magie con i quadri."
Il parere di uno viene confermato da tutti gli altri scolari della terza elementare della Montessori durante la visita fatta ieri mattina alla Galleria Nazionale dell'Umbria a Palazzo dei Priori, dove alcuni alunni del IX circolo didattico di Perugia hanno sperimentato per primi il singolare accompagnatore messo a punto da Simona Menci del settore servizi educativi della Sistema Museo.
Il carrello dell'arte nasce per avvicinare i più giovani, in particolare la fascia di età compresa fra i 3 e i 12 anni, al patrimonio artistico.
L'idea è venuta proprio a Menci visitando il Centre Pompidou di Parigi; lei l'ha fatta propria rileggendola attraverso l'esperienza di Sistema museo.
Altrettanto pronta e attenta si è confermta la soprintendente Vittoria Garibaldi che ha dato l'adesione a introdurre il "carrello" nel primo museo della regione come compagno per le visite didattiche.
Il carrello dell'arte, come lo hanno presentato ieri la stessa Simona Menci della Sistema Museo, la soprintendente Vittoria Garibaldi e Patrizia De Socio del Mibac (Ministero per i beni e le Attività culturali), è una specie di laboratorio dinamico, che sostituisce lo spazio fisico di un'aula didattica, con il vantaggio che segue fisicamente i ragazzi nella visita.
L'operatore spinge il carrello e vi attinge di volta in volta per stimolare nei ragazzi, con gli strumenti opportuni, l'approfondimento delle opere che si osservano.
In ogni cassetto e sul piano orizzontale si trovano materiali funzionali ai percorsi espositivi che la Sitema museo e la Soprintendenza hanno preparato per visite a tema.
Per esempio, una classe della scuola materna può decidere di andare a ricercare nelle opere esposte in Galleria i quattro elementi, Fuoco, Acqua, Terra e Aria; o può fare un itinerario dedicato ai paesaggi dipinti nei quadri; e ancora, può andare alla scoperta di animali fantastici o reali ascoltando le storie che nascondono.
I bambini, infine, possono anche farsi raccontare dalle tele il Natale e le sue tradizioni. Ai più grandi invece è consentito di zoomare sulla prospettiva o rintracciare i simboli della città.
E perché no, scovare le mode dell'epoca ammirando gli abiti. Si può giocare ancora cercando gli strumenti musicali oppure i santi dipinti. Le scuole, insomma, hanno la possibilità di scegliere tra undici itinerari tematici adattandoli ai dettami dell'offerta formativa.
Per usufruire di questo servizio è stato messo a disposizione degli insegnanti un numero verde (800961993) e le attività prevedono una quota di adesione ad alunno di 3,50 euro, mentre l'ingresso alla Galleria nazionale dell'Umbria per le scuole è gratuito.
"Il carrello sottintende un modo innovativo di concepire l'esperienza educativa al museo - hanno sottolineato operatori e istituzioni -: unisce la tradizione didattica del 'far comprendere' con le idee più attuali di stampo europeo, superando le divisioni tra spazio espositivo e spazio laboratoriale."
Vittoria Garibaldi ha anche ricordato le tappe di un rapporto, tra Galleria e ragazzi, che si è andato consolidando negli anni attraverso idee, proposte e iniziative, una per tutti "Sognando al museo", che hanno fatto registrare ottimi risultati in termini quantitativi e qualitativi.
"L'introduzione di servizi educativi nei musei è anche un modo - ha aggiunto la Garibaldi - per cercare di limitare, favorendo l' afflusso di un altro tipo di pubblico, le difficoltà dei musei, perchè il sistema museale vive un periodo di crisi, a parte le grandissime mostre"
Sabrina Busiri Vici
Corriere dell'Umbria Sabato 28 Febbraio 2009

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