Sono in tutto quindici ragazzi, dai 22 ai 27 anni, giovani che provengono da varie esperienze in campo musicale, ma che soprattutto sono legati da una salda amicizia e da un puro spirito ludico alla base del senso comune di "fare spettacolo".
A poco più di una ventina di mesi dall'atto della fondazione, su idea di Gabriele Rondoni, la P-Funking Band, nata come Perugia Funking Band, ha già accumulato alle proprie spalle un centinaio di date in giro per lo Stivale.
"Abbiamo cominciato - spiega Riccardo Giulietti - a farci conoscere a Perugia e in Umbria, partecipando a vari festival, da Trasimeno Blues, a Young Jazz Festival a Foligno, da Narni Black Festival a Eurochocolate dove abbiamo suonato tre volte al giorno".E così la Perugia Funking Band si ritrova dopo soli pochi mesi in un burrascoso successo che le permettono di farsi conoscere, ben presto oltre i confini regionali. Nasce quindi l'esigenza di una caratterizzazione meno "provinciale", di un'identità meno decisamente connotabile, per rendersi più "appetibili" anche oltre l'Umbria.
E' nata così la P-Funking Band che si ispira direttamente al "Parliament funk" di George Clinton, un funky che ha precorso i tempi, ispirandoli, del rap e dell'hip hop.
Riccardo che rappresenta un po' il motore propulsore della band (arrangia in brani, ne compone di nuovi, si occupa di promuovere il gruppo, ne cura le coreografie) non ha problemi nel dichiarare che l'idea della marching band, ovvero della band di ottoni che suona marciando e marcia suonando, è stata ispirata direttamente da Umbria Jazz e nello specifico oltre che dalle marching band americane che ravvivano Corso Vannucci nei giorni del festival, dai Funk Off, ormai da una decina d'anni ospiti consueti di Umbria Jazz.
Come non ha problemi ad ammettere che il "segreto" della P-Funking Band sta nel senso di unità che nasce da tante differenze, tante quante ognuno dei membri del gruppo rappresenta un complesso microcosmo.
Anche l'obiettivo è dichiarato ed è molto semplice: "
Vogliamo far ballare la gente, oltre che con il funky, con la disco e con lo ska o con qualsiasi altro genere che troviamo congeniale a noi stessi e al nostro modo di proporci".Sogni? "Il sogno in parte lo stiamo già vivendo e seppure tutto lascia presumere che la P-Funking Band sia sorretta da una solida progettualità, Riccardo spera solo che "la cosa vada avanti". Anche se poi disvela progetti precisi e ben calibrati sul "mood" della band.
Così ad esempio afferma che il gruppo è reduce da un luglio interamente dedicato al beach volley femminile: la band ha partecipato alle cinque tappe del campionato di serie A, anticipando con la musica gli incontri.
E' così che i quindici ragazzi hanno avuto modo di farsi apprezzare dal pubblico di Chioggia (Venezia), Porto Cesareo (Lecce), Bellaria (Rimini), Sciacca (Agrigento) e Salerno dove si è svolto il master finale.
Ora che l'estate sta finendo, il gruppo si concentrerà sulla creazione di un nuovo spettacolo per il prossimo anno e sull'idea di entrare in sala di registrazione per la realizzazione del primo ciddì a cui parteciperanno anche ospiti speciali e nomi celebri.
Intento nell'immediato c'è Gubbio No Borders (fino al 21 agosto), tra i jazz-festival migliori d'Italia a cui la P-Funking Band parteciperà a giorni alterni e come trait d'union tra un concerto e l'altro.
A settembre due impegni importanti: il festival "Vita vita" di Civitanova Marche e la Notte Clown ispirata ai "Nasi rossi" di Patch Adams (una notta bianca con forti finalità sociali e solidaristiche) che si svolgerà a Monte San Giusto in provincia di Macerata. Evento organizzato dalla Mabo Band, quattro elementi scatenati che da anni marciano suonando e che tra l'altro hanno accompagnato Enzo Iacchetti a Striscia la Notizia con il nomignolo di "Isola dei kooly noody".
"Con loro - conclude Riccardo - c'è stato subito feeling e dopo averci ascoltato ci hanno chiesto, entusiasti, di partecipare alla notte di Monte San Giusto".
Claudio Bianconi dal Corriere dell'Umbria
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