Per non parlare delle pitture parietali sarde o di quelle, recentemente restaurate, della vicina Mugnano, ove è rappresentato il meglio dell'affresco regionale.
Ma lo scempio sistematico ai danni di monumenti cittadini, di antichi portali o del modernissimo Minimetro è tutt'altra cosa.
Come documentato gli imbrattatori hanno preso di mira l'importante opera di pubblico trasporto, fiore all'occhiello dell'amministrazione in scadenza.
E procedono a sistematici "battezzi" di intere tratte.
Poco male se le scritte e le sigle marcano la rete di ombreggiante.
Più grave se ad essere prese di mira sono le pareti, le gallerie o, addirittura, le vetture.
La dirigenza della Società, a prevalente capitale pubblico, ha confessato di aver letto, tra le righe dell'articolo del Corriere, una qualche condiscendenza verso simili atti vandalici.
Impressione sbagliata.
Ci siamo limitati semplicemente a raccontare circostanze.
Fornendo informazione, senza arrogarsi il diritto di moraleggiare.
Secondo il principio deontologico: riferire i fatti e lasciare al lettore il compito di esprimere giudizi.
Si è scelto, poi, di riportare il punto di vista dei giovani "artisti", i quali hanno addirittura parlato di
"amore per l'opera più ardita e innovativa della città."a loro avviso, infatti, il grigio cemento delle gallerie è "asettico e smorto" e sarebbe dovuto apparire "più vivo e colorato".
Non a caso, si sono dichiarati ammiratori entusiasti dei "tubi che versano colore", opera del creativo Umberto Raponi.
Quanto all'impatto estetico dei loro "lavori", l'unica osservazione di commento è stata la battuta "si lasciano guardare".
Non altro.
Dissipato, dunque, ogni possibile equivoco circa improbabili collateralismi e ribadita la chiara condanna di qualsiasi atto illegale e vandalico, aggiungiamo alcune notizie di sicuro interesse.
Risulta che gli autori delle azioni, pur avendo agito col favore delle tenebre, sono stati in buona parte smascherati, grazie alle riprese delle telecamere che ne hanno consentito la corretta individuazione.
Si parla di tre o quattro giovani, ai quali si aggiungeranno presto altri nomi.
Sono state stilate ben otto denunce a carico dei responsabili.
Questi saranno chiamati a rispondere dei loro comportamenti.
Verranno, innanzitutto, assoggettati al pagamento della multa di 450 euro per violazione dell'ordinanza del sindaco Locchi.
Successivamente potranno essere citati in giudizio per la rifusione totale dei danni materiali.
Che sono ingenti.
Rimettere a posto, infatti, una sola carrozza è costato ben ventimila euro, considerando la complessità dell'azione di ripulitura e la necessità di riverniciarla a fuoco, con la speciale patina argentata che caratterizza i vagoncini.
Inoltre, la carrozza ha dovuto essere tolta dalla linea e trasferita in luogo idoneo a garantire l'efficacia dell'intervento.
Non meno oneroso sarà il lavoro sulle pareti progettate da Jean Nouvel, premio Pritzker per l'architettura.
Per ogni metro quadro, ci vorranno una caterva di euro.
Che ricadranno sulle spalle della collettività.
Dunque, nessuna indulgenza verso i vandalismi.
Gli stessi piloni di sostegno, che cominciano ad essere segnati in più punti, dovranno tornare al colore rosa originale pensato dal progettista.
Pure questo intervento costerà tempo e denaro.
Soldi che appartengono a noi tutti.
Dato che, quando l'ente pubblico non ce la fa, deve giocoforza mettere le mani nel portafogli dei cittadini.
Entusiasmo, creatività e voglia di testimoniare la propria presenza - sempre vivi nella sensibilità dei giovani - potrebbero, caso mai, esercitarsi sopra manufatti come i grigi muri di cemento che segnano le nostre periferie.
Previa autorizzazione, s'intende, dei proprietari.
Lasciando stare i monumenti, i palazzi storici, i portali, le opere pubbliche e tutto quanto testimonia la bellezza e la peculiarità di Perugia
Sandro Allegrini
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