Si è trattato di interclub, nel senso che tra i promotori, oltre al club Kiwanis presieduto da Sergio Tenerini, c'era anche la Fidapa, guidata da Rosellina Orlacchio.
Dopo la conviviale alcuni professionisti presenti a Perugia in occasione del congresso scientifico sulla medicina del dolore, si sono soffermati a illustrare ai presenti alcuni elementi in merito al "Dolore inutile".
Introdotti dal professor Francesco Paoletti, direttore della struttura complessa di anestesia, rianimazione e medicina del dolore dell'azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia si sono quindi articolati gli interventi sull'evoluzione e le competenze di questo comparto.
Il dottor Pasquale De Negri, dell'ospedale oncologico regionale di Rio Nero in Vulture, ha illustrato come, dall'antichità, si sia affermata l'algologia, spiegando anche cosa è il dolore, quali sono le differenze tra cronico e acuto e l'evoluzione, nel corso del tempo, dei trattamenti per combatterlo.
É stato anche segnalato come in Italia, nonostante la qualità dei professionisti che se ne occupano, manchi ancora a livello generale una vera e propria cultura a riguardo, tanto che si investe ancora poco, rispetto ad altre voci di spesa, sui metodi per alleviare il dolore.
Uno stato di sofferenza che non limita soltanto ai malati oncologici (circa 800mila pazienti), ma che interessa un vasta sfera di persone.
Per esempio si calcola che in Italia 7,9 milioni di persone soffrano di "dolore cronico", causato da disturbi quali l'artrosi o il comunissimo mal di schiena, che colpisce anziani ma anche soggetti giovani.
Un "esercito" di persone dunque che ha a che fare con un dolore persistente. Dei pazienti oncologici ha parlato il dottor Vittorio Mattioli, dell'ospedale di Bari, ricordando come rispetto al passato si possa guardare con un po' più di ottimismo a una malattia con la quale oggi si può convivere, ma che lascia comunque dei segni pesanti a livello psicologico che non si possono ignorare.
Da qui la necessità di mettere a punto delle linee guida per migliorare la qualità della vita di chi ne è colpito.
Il professor Gennaro Savoia, del Cardarelli di Napoli, ha risposto invece a delle domande sul dolore nel parto, segnalando che in Italia ancora si tende a non praticare l'epidurale, una tecnica abbastanza elementare ma che non riesce a diffondersi.
Al termine degli interventi i soci hanno rivolto numerose domande agli esperti, ai quali è stato consegnato dai presidenti dei club un omaggio a ricordo della serata e della città
Giovanna Belardi
Corriere dell'Umbria Lunedì 30 Marzo 2009
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