E fa sentire il suo vagito. O meglio fa vedere il suo volto, epifania di linee e colori che segnano una cesura netta col passato: basta arrampicarsi per la strada sinusoidale di Montemorcino e fissare l'acropoli.
Rosso (rame) e bianco, simboli peraltro cari alla Perugia sportiva, geometrie semplici che ricordano opifici anni Settanta e loft metropolitani.
Razionale. In realtà si tratta dell'apice della nuova sede del Comune, l'erede designato di palazzo dei Priori.
Si chiama palazzo Grossi, fu ex Pascoli. La storia plurisecolare della città va ad annettere una estetica fino ad oggi sconosciuta al centro storico.
Soprattutto nelle altezze, la parte superiore del "cubo", minimalista nella forma, si staglia diverse decine di metri sopra la linea dell'orizzonte sino ad oggi conosciuta.
Già diversi curiosi hanno scattato foto e raffrontato il prima e il dopo, il com'era e com'è adesso il volto di Perugia.
La questione interessa rivolti architettonici, paesaggistici, storico-artistici. I vincoli del centro storico sono innumerevoli, e il progetto è stato vidimato - stando alle certificazioni - da tutti gli organi competenti.
La forma tecnico-burocratica è quella del project financing, il partenariato fra pubblico e privato.
Con una parte in denaro in capo all'amministrazione e una parte ai costruttori. Il progetto preliminare, quello definitivo e l'esecutivo sono stati "partecipati" dunque a più livelli.
Il sindaco Renato Locchi considera il palazzo un fiore all'occhiello del "fare" (sarebbe meglio dire dell'aver fatto, a questo punto) del suo doppio mandato.
E sbeffeggia le critiche.
"In Comune - afferma il sindaco Locchi - stanno arrivando lettere, apprezzamenti di chi sta visitando il palazzo: sono ammirati del recupero e della qualità architettonico del recupero: io mi occupo solo di questo."La scheda tecnica offre cifre da capogiro. Importo dei lavori: 6,1 milioni di euro, durata dell' intervento: 740 giorni, superficie utile complessiva: 6835 mq, di cui 5715 di uffici, 745 mq di superfici accessorie e 375 mq di superfici esterne.
Posti di lavoro: 262. L' edificio permette di ospitare funzioni che attualmente sono dislocate in altri ambiti del centro, tra Palazzo Bianchi, i locali adiacenti a Palazzo dei Priori e quelli di Porta Eburnea.
" Il progetto- spiegano dal Comune - si propone di dare risposta ai molteplici requisiti richiesti dalla nuova funzione senza però stravolgere l'impianto originario del palazzo né l'immagine radicata nella memoria collettiva della città"Il nuovo "aspetto" è dato dal restyling, nessuna sovracubatura.
In particolare
"la ristrutturazione è consistita, per la parte esterna, in un sostanziale lavoro di manutenzione e restauro, per non alterare l' aspetto dell' edificio, con la valorizzazione e riorganizzazione degli ingressi attraverso l'uso di lamiere in acciaio corten"
Alessandro Antonini
Corriere dell'Umbria Giovedì 23 Aprile 2009
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