L'adesione al fondo patrimoniale è pari a 30 mila euro che dà diritto ad Orvieto a nominare un rappresentante nell'ambito del nuovo consiglio di amministrazione.
La nuova Fondazione Umbria jazz, voluta fortemente dalla vecchia associazione per un più solido assetto istituzionale che ne definisca meglio ruoli e funzioni, ma anche per permettere un più snello fluire dei finanziamenti privati verso il festival, consta in tutto di nove membri del Consiglio di amministrazione così suddivisi: cinque di nomina regionale tra cui appunto uno in rappresentanza del Comune di Orvieto, tre che faranno riferimento alle nomine di Comune di Perugia, Provincia di Perugia e Camera di commercio di Perugia e uno in rappresentanza dell'associazione Umbria Jazz.
L'iter prevede che dopo le varie discussioni nei consessi cittadini di Perugia e Orvieto, le adesioni passino al vaglio della Regione, ma è certo sin da ora che le nomine dei vari rappresentanti sarà compito delle prossime giunte che verranno elette in seguito alle elezioni di giugno.
La nuova Fondazione prevede inoltre tre figure apicali: un presidente, un segretario e un direttore artistico.
"Si tratta del cambiamento dell'assetto giuridico - commenta l'assessore regionale alla cultura Silvano Rometti - per garantire nuove prospettive pur rispettando la continuità di una manifestazione che recentemente è stata menzionata dall'Eurispes tra le cento eccellenze d'Italia.
Ne risulta semplificato l'assetto di Umbria Jazz per una maggiore chiarezza dei ruoli, non più scissi tra Fondazione e Associazione, ma confluiti in un'unica strutturazione istituzionale.
Scopo della Fondazione è quello di assicurare la continuità della manifestazione "Umbria Jazz" e di realizzare tutte le iniziative ritenute necessarie a sostenere ed incrementare l'ulteriore sviluppo del fortunato evento.
Vale a dire che con "il nuovo assetto - continua Rometti - si offre la possibilità a soggetti pubblici e privati di una nuova rappresentanza per poter partecipare agli oneri del festival".
In sostanza dal confronto tra lo statuto della vecchia Fondazione e quello della nuova, appaiono maggiorati i poteri della Regione del Consiglio di amministrazione e un ruolo ridotto rispetto al passato dall'associazione Umbria Jazz sotto il profilo organizzativo.
All'associazione spetta infatti la nomina di un solo membro del consiglio di amministrazione e del direttore artistico.
Tutto questo sta a significare che tutto cambia, soprattutto negli equilibri di potere per un maggior coinvolgimento delle istituzioni e dei privati nella gestione del complesso meccanismo di un festival che ha ormai varcato la soglia della manifestazione di successo per calarsi nell'empireo del più rappresentativo festival della regione(estero compreso), ma la direzione artistica rimane saldamente nella mani dell'immarcescibile Carlo Pagnotta.
Per la nomina della altre figure apicali, come detto, bisognerà aspettare il dopo-elezioni
Claudio Bianconi
Corriere dell'Umbria Giovedì 23 Aprile 2009
Corriere dell'Umbria Giovedì 23 Aprile 2009
gran bell'articolo buon w-end
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