Luciana Bartella e Umberto Raponi, che formano - anche nella vita - una coppia di eccezionale vitalità, espongono in Magione, alla Torre dei Lambardi, a far capo dal 4 di aprile. Iniziativa intitolata "©Arte d'Identità", voluta dal Comune di Magione, con la collaborazione di Sistema Museo.
Lui, grafico ironico e puntuto. Lei, acquerellista di rara delicatezza e intenso lirismo. Bartella propone le sue incantate visioni del paesaggio umbro e del Lago Trasimeno, realizzate anche con la raffinata tecnica dell'incisione.
Raponi, reduce dai successi della mostra all'Artemisia, festeggia i suoi irriverenti cinquant'anni di grafica.
Per la grafica, Raponi porta infatti dei lavori che datano a far capo dal 1957 ad oggi. Si tratta di stampe e disegni che spaziano dal post-cubismo all'astrazione concreta, dall'informale alla giocosità del rebus, dall'optical al design, dal bricolage alla linoleografia.
Tutto all'insegna di una visione decentrata e fortemente anticonformistica dell'arte. Sotto l'egida di una stravaganza che può giungere alla provocazione delle "teste di biro", disegni fatti per strada a persone colte al volo, al supermercato o alla posta.
Con la fotografia, Raponi si lega al territorio, nella sezione "Il capanno di Burri". Le foto in mostra costituiscono anche uno spaccato storico identitario, in quanto l'occhio creativo si è posato sopra gli assurdi della realtà.
Del Lago e non solo. Luciana Bartella ripropone, invece, tracce affabulatorie sostanziate di visioni - come quelle del lago Trasimeno e del mistico paesaggio umbro - sospese in atmosfere luminose di folgorante bellezza, capaci di generare segreta commozione.
Le "carte" in mostra assumono pertanto anche la valenza di documenti artistici personali, ma anche rivelatori del territorio, cui si legano per temi e sensibilità
Sandro Allegrini
Corriere dell'Umbria Mercoledì 1° Aprile 2009
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