Tristi e terribili le immagini che arrivano in questi giorni dall'Aquila, anche riguardo alle perdite architettoniche e artistiche.
A dodici anni di distanza è difficile dimenticare anche l'orrore del crollo di Assisi, le volte della Basilica di San Francesco e gli affreschi di Giotto che si sbriciolavano in diretta tv sotto i colpi del sisma che colpiva nel mese di settembre l'Italia centrale.
Dal 2007 Protezione civile e ministero dei Beni Culturali hanno messo a punto una lista con i comuni a rischio sismico, che sono oltre 3mila con loro i monumenti.
E dello stesso anno è la direttiva della presidenza del consiglio che impone la verifica della vulnerabilità entro dicembre 2010.
Sono 2345 le città comprese nella cosiddetta "Zona2" di rischio, la stessa dell'Aquila e di Assisi e dei loro tesori architettonici.
In Umbria i luoghi considerati a "rischio" sono appunto Assisi, patrimonio Unesco dal 2000, con la Basilica e i luoghi francescani, il palazzo dei Consoli e il centro storico di Gubbio, la fontana maggiore e il Palazzo dei Priori a Perugia, insieme alle antiche mura cittadine e a corso Vannucci.
Per quanto invece riguarda la regione Marche è considerato a rischio il palazzo ducale a Urbino e per la Toscana la Basilica di San Francesco ad Arezzo, insieme al Duomo e alla Chiesa di San Domenico.
Nella vicina Cortona la Protezione Civile indica quale zona a rischio la chiesa della Madonna del Calcinaio, Villa Medici a Fiesole, il duomo di Firenze, insieme al campanile, a piazza della Signoria e all'intero museo degli Uffizi.
Nella stessa zona rischiosa sono inserite anche le torri di San Gimignano, piazza del Campo a Siena e la bellissima piazza dei miracoli di Pisa
Corriere dell'Umbria Venerdì 17 Aprile 2009
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