In Umbria a contare solo quelle che cadono attorno al rovente ferragosto si arriva a superare le cento manifestazioni. In campo scendono le Pro Loco, soprattutto, ma anche le parrocchie, i partiti politici, polisportive e varie associazioni.
Le sagre sono spesso un buon mezzo per finanziare le attività dell'ente che le promuove.
E ultimamente stanno diventando anche ecologiche.
Più che di volume di affari riferendosi alle sagre è meglio parlare di indotto perché dietro al lavoro che serve a metterle su ci sono service, logistica, artisti, tipografie, consulenti, ricercatori e aziende.
Da parte loro le associazioni che le promuovono gestiscono i parchi pubblici anche curano attività gratuite per bambini e anziani, gestiscono gli spazi sociali e di aggregazione comune.
In Umbria le sagre paesane sono regolate dalla legge regionale numero 6.
"Come Pro Loco – spiega Lamberto Salvatori, vicepresidente regionale Unpli - ci stiamo impegnando affinché le sagre puntino sempre di più alla qualità.Senza dubbio le feste paesane si sono confermate nel corso degli anni come motore, non sempre del tutto inconsapevole, di sviluppo economico e turistico, momento di cultura, socializzazione, cura dell'ambiente, cura del paese, pulizia dei parchi pubblici, recupero delle tradizioni.
Il futuro dell'uomo richiede sotto ogni aspetto una maggiore attenzione alla pratica della qualità. Noi abbiamo iniziato a lavorarci sin dal 2000. Siamo molto impegnati anche nella salvaguardia dell'ambiente, aiutati dalla Regione e dalle aziende che si occupano di smaltimento dei rifiuti. Usiamo materiale biodegradabile, facciamo la raccolta differenziata e cerchiamo di limitare i rifiuti.
Dal punto di vista della programmazione noi Pro Loco vogliamo caratterizzarci per un'azione che unisca cultura a gastronomia, tradizione a promozione."
Scopo delle sagre, soprattutto nell'ambito di quella la regione chiama promozione integrata, sarebbe quello di creare movimento e interesse attorno alle specialità tradizionali inserite nella lista approvata dal ministero per le politiche agricole e agroalimentari.
Spesso è così, spesso no. Ma per tante sagre del tutto fantasiose e legate a prodotti non proprio umbri ce ne sono alcune dalla lunga tradizione che fanno della gastronomia locale e dei prodotti tradizionali il loro punto di forza. L'idea della sagra come valorizzazione dei prodotti tipici a Bettona nasce verso la fine degli anni sessanta, anche se non era ancora l'oca la regina della piazza, ma la porchetta.
Per avere una sagra dell'oca come la si consoce oggi bisogna dunque attendere la metà degli anni ottanta, quando nasce una festa che cerca di riscoprire e mantenere questi antichi sapori, e che permette accanto all'oca arrosto di apprezzare gli gnocchi e le tagliatelle, le bruschette all'extravergine gli uliveti umbri, le carni dei suini degli allevamenti di cui la zona è particolarmente ricca, i vini della cantina sociale.
Quest'anno l'angolo dedicato alla ristorazione ai giardini di Santa Caterina sarà aperto dalle 19,30 fino al 9 agosto, mentre nei giardini Preziotti si potrà ascoltare musica dal vivo e in piazza Cavour si potrà ballare.
Passeggiare in centro storico sarà più piacevole andando di mercatino in mercatino.
L'Umbria è terra montagnosa più che altro e sono decine i piccoli centri e le frazioni ad alta quota a celebrare durante i mesi di calura estiva la frescura e la bellezze dei rigogliosi boschi.
Sul Subasio a Costa di Trex, località di Assisi, il prossimo week end sarà dedicato al raduno "Amici de montagna".
Fino al 16 agosto si potranno degustare ogni sera i prodotti enogastronomici tipici della zona e della tradizione locale grazie a deliziosi menu tipici.
Sono previsti spettacoli teatrali in dialetto assisano inerenti le tradizioni culturali e folcloristiche della zona, passeggiate ecologiche in collaborazione con il Cai e l'associazione Amici della Montagna alla scoperta dei principali sentieri del Parco naturale del Subasio, manifestazioni sportive come la corsa podistica e la gara di mountain bike, mostre fotografiche etnografiche, Intrattenimenti musicali, defilè di moda con animazione, esibizione di ballerini e cantanti, spettacoli e serate a tema.
La lenticchia, altro prodotto tipici umbro d'eccellenza famosissima quella di Castelluccio di Norcia, sarà protagonista dei Sete giorni in montagna ad Annifo (Foligno), dal 7 al 15 agosto.
Meno famosa di quella di Castelluccio, ma altrettanto buona, la lenticchia di Annifo è piccola, tenera e colorata.
Sono le condizioni climatiche e le caratteristiche particolari del terreno dell'altopiano di Colfiorito che le conferiscono grande pregio qualitativo.
Le lenticchie di Annifo si potranno gustare durante la sagra accanto ai più gustosi piatti della cucina annifana, povera e contadina, da preparare velocemente e con quello che offre l'orto.
È leggera e nutriente, perché si lavora meglio a stomaco pieno, ma senza abbottarsi con cibi pesanti.
Non mancheranno serate danzanti, escursioni e sport.
Poco distante regina della mostra mercato di Colfiorito dal 13 al 23 agosto è invece la patata rossa, un prodotto "timidamente" introdotto nel 1963 e che nel giro di pochi anni ha conquistato gran parte dei campi della zona e i rispettivi proprietari mostrandosi particolarmente adatta alle condizioni climatiche e ambientali degli altipiani.
La sagra non è solo patate fritte e deliziose ciambelle dolci, ma anche gastronomia, arte, mostre attività ludiche e naturalistiche.
Costano, Bastia, si conferma ogni anno, invece, regina della famosissima porchetta. La sagra, sembra si tratti di una delle più antiche dell'Umbria, arriverà il 23 agosto.
Ad inventarsela furono i dirigenti della locale squadra di calcio Olimpio Lunghi e Francesco Del Bianco, autentici pionieri che si misero in mente di rendere omaggio alla tradizione centenaria della porchetta e di rimpinguare le scarne casse della società sportiva con l'allestimento della prima sagra. Dal 1980 è la parrocchia attorno al nuovo parroco, il frate francescano Gualtiero Bellucci, a riprendere in mano la situazione dopo qualche anno di stallo.
Del resto non si trattava altro che di rinverdire un rapporto, quello tra i frati francescani e la porchetta che già esisteva da secoli. Attualmente il gruppo giovanile arriva ogni anno a servire la porchetta costanese durante la sagra anche a 30mila persone nella casa colonica che ospita la manifestazione, accanto agli altri piatti tipici come gli gnocchi fatti in casa, gli arvoltoli, la trecciola e la coratella di agnello.
Ci sono poi sagre paesane legate alla rievocazione di fatti storici importanti per la comunità, come per esempio la Festa delle campane di Civitella d'Arna che quest'anno offrirà i piatti della tradizione, acquistabili utilizzando i baiocchi d'oro, all'interno di una vera e propria aia contadina.
Nel corso della manifestazione che ruota attorno alla fusione delle campane risalente al 1850 e che si è arricchino negli anni anche del festival del dialetto perugino, si potrà anche partecipare ad escursioni alla scoperta delle bellezze naturalistiche del territorio e assistere allo spettacolo della "brigata pretolana", band che negli anni sessanta e settata raggiunse successo anche a livello nazionale con la sua musica legata alle tradizioni.
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