Roberto, insegnante di lettere al liceo e cantautore. Il suo cognome non è Vecchioni, ma Contu, ha poco più di trent'anni ed è perugino d'adozione, e per il suo nuovo disco approda a un'etichetta importante come la Storia di note. Una casa discografica, per dire, che nella propria scuderia annovera gente del calibro di Giorgio Conte, Claudio Lolli, Pippo Pollina, Il Parto delle nuvole pesanti. Parola canzone - abbiamo parlato di un nuovo disco, ma in realtà la sua genesi inizia qualche anno fa - si compone di dieci ballate intrise di jazz.
E Jazz e poesia, d'altronde, sono le parole d'ordine della piccola macchina promozionale che sta sostenendo Contu in questo suo affacciarsi a un pubblico più ampio rispetto a quello a cui era abituato. Parole d'ordine riduttive, come tutte, ma che rendono bene l'idea di ciò che rappresenta la musica del giovane professore.
I riferimenti sono chiari, lampanti. De André in primis, e poi tutti i cantautori degli anni Settanta, da De Gregori a Fossati. La vena jazz, invece, pare venir dritta dagli arrangiamenti di Daniele Mencarelli. La volontà dichiarata di Contu è quella di dare uno slancio nuovo alla musica d'autore, attraverso variazioni sul tema poco consuete, inedite. Non tanto in riferimento alla poetica, quanto allo spessore e alla ricchezza dei suoni. Progetto ambizioso, va da sé, ma il risultato è interessante. Oggi pomeriggio, alle 18, Contu presenterà il suo nuovo lavoro a Perugia, al Loop Cafè di via della Viola. Qualcosa di più di un concerto: l'autore suonerà e canterà, certo, ma si tratterà soprattutto di un'occasione per parlare approfonditamente di tutto quel che c'è dietro a Parola canzone. Domenica, poi, un piccolo grande balzo. Contu infatti si esibirà al Mei (Meeting delle etichette indipendenti) di Faenza, autentici stati generali della discografia indipendente italiana. Insieme a lui, sul palco, Claudio Lolli, Il Parto delle nuvole pesanti e Fabrizio Zanotti.
L'inizio è previsto per mezzogiorno. Insomma, per gli amanti della musica jazz e per tutti coloro che cercano nella musica i sentimenti della poesia, le note di Contu costituiscono un segnale da non sottovalutare. Al di fuori dei circuiti tradizionali e della band più commercializzate, è infatti assai vasto il panorama di chi - come Contu - cerca di farsi largo proponendo una musica magari ambiziosa ma sicuramente impreziosita da qualità e un pizzico di fantasia. Una dote, l'originalità, che non fa difetto al giovane artista perugino, pronto a trasportare dalle aule della scuola ai palazzetti e nei locali d'Italia, la verve di chi vuole farsi trascinare dallo spirito più libero
Corriere dell'Umbria Venerdì 26 Novembre 2010
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