Candidare l'Umbria a terra d'incontro per studiare nuove regole contro la crisi per aiutare anche e soprattutto chi è difficoltà, siano essi sbandati, disagiati o persone con forti problemi, soprattutto immigrati. Come il caso dello straniero ucciso dal freddo nella notte tra sabato e domenica scorsi. Questo il messaggio partito ieri da Perugia, proprio quando la città si è svegliata con la notizia del senzatetto trovato morto in un sottoscala del quartiere di Fontivegge. La speranza è che sul tema si possa aprire presto un confronto e una riflessione a tutti i livelli.
"Uniti contro la fame: esperienze di cooperazione allo sviluppo in Umbria"
è stato il tema del convegno che ieri a palazzo dei Priori ha concluso le celebrazioni regionali per la Giornata mondiale dell'alimentazione 2010. Per la nona edizione dell'appuntamento annuale creato dall'Onu si è posto l'accento sugli sforzi compiuti contro la fame a livello nazionale ed internazionale, ma anche dagli enti locali e privati. All'appello hanno risposto a
Perugia l'Arcidiocesi, la Provincia, il Comune, l'Università degli studi, l'Agenzia per l'energia e l'ambiente, le associazioni Amici del Malawi Onlus, Bahài di Promozione Sociale "Gianni Bellerio" e Tamat Ong. Protagonisti dell'incontro sono stati anche gli studenti di tre classi delle scuole superiori della provincia: la 3ªa dell'Istituto d'Istruzione superiore "Leonardo da Vinci"di
Umbertide, la 3ª e 4ªc dell'Istituto Ipsia "Cavour-Marconi", corso chimico-biologico,di Perugia. Don Paolo Giulietti, in rappresentanza dell'arcivescovo di Perugia che non ha potuto partecipare, ha proposto la novella evangelica della moltiplicazione dei pani come metodo di condivisione di risorse e conoscenze. Il consigliere comunale Antonino Chifari, moderatore del dibattito, ha quindi candidato l'Umbria a terra d'incontro per lo studio di nuove regole contro la crisi globale. Francesco Pennacchi, preside della facoltà di Agraria, ha tenuto una relazione su
"Sostenibilità ambientale e fame nel mondo."
Cesare Migliozzi, presidente dell'Aea di Perugia ha parlato invece di
"Cambiamenti climatici e nuovo sviluppo."
Maurizio Ciarfuglia di Bahài ha illustrato le
"Esperienze di Cooperazione locale e internazionale."
Franco Vecchiocattivi, vice presidente degli Amici del Malawi, ha trattato le
"Condizioni sociali, economia e problemi di alimentazione nei paesi più poveri del mondo: l'esperienza del Malawi."
Patrizia Spada, presidente di Tamat, ha introdotto con
"EuroAfrica: la sicurezza alimentare dai progetti in Africa alle scuole di Perugia"
il contributo appassionato e competente degli studenti umbri, dati e immagini accompagnati da chitarra dal vivo. Del caso del senzatetto ucciso dal freddo a Perugia, comunque, non si mai parlato direttamente nel corso del convegno. Solo ieri sera, l'uomo trovato deceduto domenica mattina è stato identificato dai carabinieri attraverso le impronte digitali. A morire sopra un giaciglio, fatto di un materasso bagnato e cartoni, è stato un marocchino, classe 1950, noto per reati concernenti la legge sull'immigrazione, mentre risulta estraneo all'ambiente della droga e dello spaccio. L'uomo era senza fissa dimora. Fin qui l'esito delle indagini dei militari. Pare, inoltre, che l'uomo, oltre Perugia, abbia frequentato anche
Città di Castello. Tanto che esponenti di un'associazione locale si sarebbero fatti vivi per contribuire al riconoscimento del loro connazionale, che, però, da tempo conduceva una vita alla giornata. É probabile che l'uomo fosse fisicamente provato, e ciò spiegherebbe perché non ha resistito a una notte di gelo intenso, se l'autopsia confermerà (forse oggi stesso) che è questa la causa del decesso.
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