"Soddisfazione? Si, ma è solo un punto di partenza."Mario Fagotti, presidente della società che gestisce l'aeroporto di Perugia, in meno di quattro anni ha rifatto pista, aerostazione, negozi, ristorante, parcheggi. Ha portato più passeggeri. Per l'inaugurazione sceglie di non intervenire, lasciando il posto alle "autorità", fitte come cavallette. Ma è il più citato, dietro a Gae Aulenti. E incensato. "Ci ha messo il cuore", dicono. Tra una lacrima e un abbraccio, Fagotti preferisce rielencare gli obiettivi delle prossime settimane, aggiornando l'agenda. Notizie.
"Non ci fermiamo. Servono nuovi voli. Puntiamo - spiega Fagotti - alla Germania, con l'ipotesi Dusseldorf, e a Parigi. Più un altro nazionale, al Sud. La settimana prossima c'è un incontro a Roma con Ryanair."Altro pallino: riattivare il Milano-Bergamo per il lunedì e venerdì. Il San Francesco mette sul piatto le sponsorizzazioni. Un milione e mezzo l'anno che Fondazione Carisp, Regione e Camera di commercio sborsano per la promozione dei voli. Denari drenati da agenzie e siti web "collaterali" sotto forma di promozione del territorio. Meccanismo ben oliato che solleva non poche polemiche in mezza Italia. Ma la "vis" nel giorno del battesimo dello scalo è tutta riversata sulla concessione ventennale per la gestione "totale". Che non ancora c'è. Prima Fulvio Cavallari (vicepresidente Assoaeroporti), poi i vertici dell'Enac (ente nazionale aviazione civile): assurdo attendere invano dal gennaio 2010.
"Il ministero dell'Economia non batte un colpo."Manca la firma, decisiva per l'entrata di un privato forte con la maggioranza. Il dg Enac, Alessio Quaranta, rilancia il ruolo di scalo nazionale di Perugia:
"e nella rete del piano che giace, anche questo, al ministero. Mi auspico venga preso in considerazione."Sono trenta in tutto quelli scampati a tagli e depennamenti. Il San Francesco come "terzo scalo di Roma": lo preconizza Vito Riggio, presidente Enac, rilanciando il collegamento ferroviario, supportato dal nuovo amministratore Enav (ente nazionale assistenza al volo), Massimo Garbini. Imperativo intermodalità: se si velocizza la Foligno-Firenze con il doppio binario la struttura per la "fermata aeroporto" c'è. Ideale un treno ogni tre ore. Dieci minuti per andare a Foligno, 45' per Firenze e un'ora e 15' per la Capitale.
"Un punto di riferimento è l'ex governatrice Lorenzetti"
, ammicca Riggio. Lei, oggi vertice Italferr, presente in prima fila, confida ai suoi: "Ci stiamo lavorando". La governatrice attuale, Catiuscia Marini, rende merito ai predecessori (Bracalente e la stessa Lorenzetti) e rifà il punto sull'iter e sui finanziamenti (42 milioni e 500mila euro in tutto, con 27 milioni da Roma, 12 dalla Regione, 3 da Enac e 500mila ermo targati Sase). Non manca la polemica, vedi l'ex senatore Maurizio Ronconi piccato per un mancato invito. E qualche autorità che lascia anzitempo le celebrazioni. Serafico l'ex ministro Rutelli. Tutto si stempera con padre Giuseppe Piemontese, custode del sacro convento e gli arcivescovi di Perugia e Assisi, Gualtiero Bassetti (tornato all'uopo dalla Terra Santa) e Domenico Sorrentino. Segue benedizione. Momenti d'emozione con la videointervista postuma a Gae Aulenti (alla figlia, Giovanna Buzzi, nota costumista, Fagotti dona fiori): progetto "profetico", costato meno di 200mila euro. L'ombra degli ulivi sul parcheggio: lei pensava a un bosco di mille esemplari. Sono di meno, costavano troppo. Ma l'effetto è intatto. Taglio del nastro, videointervista alla Aulenti, richiesta di voli per l'Olanda, le lacrime di Fagotti: il battesimo dello scalo per immagini. Per i sindaci di Perugia e Assisi, Boccali e Ricci, è il simbolo della candidatura a capitali europee della cultura
Corriere dell'Umbria Lunedì 12 Novembre 2012
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