"Dal settembre del 1943 al maggio del 1945, - ha detto il prefetto - centinaia di migliaia di nostri connazionali sono stati sottoposti a violenze e umiliazioni, a durissime condizioni di segregazione, al lavoro coatto in condizioni di tragica, disumana drammaticità. Tanto strazio non può essere dimenticato né sottaciuto. L'indispensabile antidoto è la memoria dell'orrore della guerra, termine che usiamo con un'allarmante disinvoltura e che tracima sangue, lacrime e disperazione."Quindi, nel ricordare le sofferenze subite dagli internati, Cardellicchio ha aggiunto che
"queste medaglie sono un piccolo segno della nostra profonda riconoscenza e un risarcimento morale per le terribili prove patite, e anche se è sempre più difficile rintracciare testimoni di quella disumanità, abbiamo il privilegio di avere qui con noi il signor Egidio Severi del 1923 internato in Germania. Inoltre, a sottolineare la precarietà della nostra attuale qualità di vita, la civile convivenza tra gli uomini e la pace tra le Nazioni, oggi a ricevere la medaglia c'è anche la figlia di un internato, Maria Elisabetta Petri, sorella di quell'Emanuele Sovrintendente della Polizia di Stato assassinato durante l'arresto di alcuni brigatisti."A ricevere il prestigioso riconoscimento sono stati: Maria Grazia Bellucci (Città di Castello), Bruno Fagiolari (Perugia), Terzo Laureti (Fo ligno), Giuseppe Monaldi (Città di Castello), Giovanni Panzolini (Assisi), Marino Petri (Perugia), Livio Posti (Panicale), Egidio Severi (Perugia), Elio Tordenti (Spoleto).
Corriere dell'Umbria Giovedì 31 Gennaio 2013
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