Oggi alle 18 in Duomo si terrà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Gualtiero Bassetti; mentre in Borgo XX Giugno, dalle 8 alle 20, l'appuntamento è con la tradizionale Fiera grande di San Costanzo
Quando si vuole esagerare, non uno ma quattro patroni si scelgono. Così, come protezione massima, parafulmine contro i fulmini della sorte nemica. Tanto ha fatto la città del Grifo, salvo poi sfogliare i petali della margherita e ridurre il numero a uno, o quasi due.
Spariti dalla circolazione Lorenzo e il lontanissimo Ludovico da Tolosa (ci ha pensato bene il Bonfigli a eternarlo sulle pareti della Cappella dei Priori assieme a Ercolano) sul podio è rimasto Costanzo. Un Santo venerato, amato dal popolo anche se sottile la polemica s'insinua in un'acropoli che sempre ha amato discutere. E la schiera di chi parteggia per Ercolano, decapitato da Totila, non manca di celebrarlo, di ricordarne la grandezza di difensore estremo di libertà.
Ma oggi è la festa di Costanzo, anch'egli santo, vescovo e martire. Festa grande perché sentita nell'animo e nel cuore del cittadino, non solo per la ricorrenza gastronomica del torcolo.
Che ha pure dignità indiscutibile, altro ci mancherebbe, e si rammenta che ogni data legata al culto termina con un'appendice mangereccia. Per questo dolce si mosse l'Accademia della cucina che 14 anni fa registrò dal notaio esatta composizione, do saggio e ingredienti. Molti sorrisi, però niente scherzi: che la farina sia di grano tenero, il lievito naturale o eventualmente di birra, l'olio extravergine umbro, il candito di buon cedro, colore verde e sapore adeguato.
Non fanno storia uva passa, zucchero, pinoli, semi d'anice. Costanzo, dice la leggenda, fu flagellato e rinchiuso in una stufa ardente.
Accadeva ai tempi di Antonio o, più probabile, di Marco Aurelio.
Ne uscì incolume, un po' accaldato, convertì i persecutori e andò a predicare il Verbo. Fu arrestato di nuovo e per essere sicuri gli mozzarono la testa vicino Foligno. Venne sepolto nella chiesa fuori porta San Pietro. Nell'era di Internet nessuna ragazza andrà a vedere se nel trittico di Ludovico Caselli l'immagine del santo gli strizzi l'occhio, promessa di nozze imminenti. Ce ne fosse una, una solo, la bella favola continuerebbe.
Ecco il calendario degli eventi. Al culto del santo è stata riservata ieri sera la Luminaria da Sant'Ercolano a San Costanzo, mentre oggi alle 18 in Duomo si terrà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Gualtiero Bassetti, con la partecipazione dei vescovi umbri e delle autorità civili. La parte profana del programma consiste in due manifestazioni molto attese e amate dai perugini. Oggi, in Borgo XX Giugno, dalle 8 alle 20, si terrà la Fiera grande di San Costanzo: una tradizione, ma anche un evento commerciale importante per operatori e cittadini. L'inaugurazione, con la presenza del sindaco Boccali e dell'assessore Lomurno, è fissata per le 9,30. Alle 10, torcolo e vin santo per tutti i partecipanti. In Corso Vannucci, alle 12, si svolgerà la degustazione del torcolo di San Costanzo, il dolce di Perugia per eccellenza. In piazza di Monteluce, alle 15.30, il consueto "Torcolone", a cura dell'Antica Perugia e dell'Associazione Monteluce.
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