"L'introduzione dei nuovi tempi di pagamento è positiva. Ogni giorno incontriamo imprenditori con problemi di liquidità. Mettere mano ai ritardi nel settore pubblico era assolutamente necessario. Ritardi però non imputabili agli enti locali stretti nella morsa del patto di stabilità. Patto che va al più presto rivisto"
commenta Wladirniro Boccali, sindaco di Perugia nonché presidente dell'Anci Umbria. Il primo cittadino del capoluogo regionale saluta positivamente l'entrata in vigore delle regole europee introdotte dal decreto legislativo 192 del 2012 sulle nuove transazioni commerciali concluse quest'anno. Regole che tuttavia non sarà facile onorare. Regole su cui pende la "sanzione' degli interessi legali di mora, che decorreranno automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento. I settori interessati saranno individuati attraverso una circolare ministeriale che sarà emanata a giorni.
"Prima dell'applicazione del patto di stabilità, il Comune di Perugia riusciva a onorare le proprie fatture entro 60, massimo 90 giorni. Poi i tempi si sono dilatati fino ad arrivare anche a 180 giorni "
precisa il sindaco. Sotto la lente del governatore di palazzo dei Priori i vincoli di finanza pubblica che incidono pesantemente su investimenti e opere. Vincoli allentati dall'ultima manovra del governo Monti che mette a disposizione un "tesoretto" pari a 800 milioni per i Comuni e 200 milioni per le Province per i pagamenti in conto capitale.
"Per sapere quante risorse saranno distribuite al Comune e agli altri enti locali umbri è necessario attendere ancora qualche giorno. Risorse necessarie che tuttavia dovrebbero essere distribuite con altri criteri. Criteri che premino le amministrazioni virtuose" sottolinea il sindaco. Boccali, in qualità di presidente dell'Anci, non risparmia critiche in merito alla decisione di estendere il patto di stabilità anche ai Comuni sotto i 5mila abitanti: "Estendere i vincoli di finanza pubblica anche ai piccolissimi Comuni è rischioso. Può significare la morte di questi enti che con sempre maggiore difficoltà porteranno avanti le opere pubbliche. Tentare di attuare riforme istituzionali passando per la via fiscale è profondamente sbagliato. Questo tema dovrà essere inserito nell'agenda del nuovo governo".
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