I perugini non lo sanno, ed è un peccato! Una rara rappresentazione della Trinità (anche se piuttosto deteriorata) è contenuta nella, controfacciata della chiesa di Sant' Agata.
E quasi un unicum, l'enigmatico affresco posto a, destra dell'ingresso di una delle più antiche chiese cittadine. Ce n'è solo un altro a Perugia: nella facciata di San Pietro, ma con una, figura, femminile. Pochissime in Italia e nel mondo, le Trinità tifronti. L'effetto ottico fa sì che due occhi insistano su tre teste. E la cosa doveva colpire il popolino superstizioso, che amava, e temeva il sacro.
La Trinità tricefala, benedicente, appare con tre teste, distinte e integrate, del Cristo. Ricorda le rappresentazioni bifronti (si pensi a Giano) del mondo pagano. E per questo che, dopo il concilio di Trento, queste immagini, vultus trifrons, dette triandriche (composte di tre uomini), furono condannate e distrutte. Si trattava dell'eresia cristologica del "modalismo".
Questa della chiesa di Sant'Agata, si è fortunatamente salvata e va vista, prima che il tempo e l'incuria completino la loro opera demolitrice.
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