Il bacio sbarca in Francia. E cambia nome
Tra qualche mese potrebbe capitare di sintonizzarsi su un canale francese e imbattersi in una pubblicità romantica. Due giovani che si scambiano effusioni all'ombra della torre Eiffel. Per sottofondo una musica romantica. Ma niente slogan "Chi ama . Baci". E soprattutto niente scritta Perugina. Il cioccolatino più famoso e romantico del mondo, rigorosamente "made in Perugia", sbarca prepotentemente in Francia, ma lo fa "vestito" da un altro brand: Lanvin. La notizia, diffusa da un servizio del tg Umbria di Telesole, è stata confermata ieri dalla Nestle Italiana con una nota in cui si ammette che
"...lo stabilimento Perugina di San Sisto ha avviato la produzione in esclusiva per la consociata Nestle Francia, che venderà i Bari a marchio Lanvin, in Francia un noto brand di pasticceria di alto livello, che come tale è stato ritenuto a più alto potenziale per il mercato francese."Nestle conferma che quello di San Sisto resta uno degli stabilimenti di punta in Europa e che il gruppo intende continuare a sfruttare al meglio la sua capacità produttiva, aumentando i volumi e continuando a rafforzare l'export. Le esportazioni del resto già rappresentano il 40 per cento della produzione e
"...in un momento in cui i consumi nazionali interni registrano battute d'arresto quando non decrementi an che significativi, mentre l'export è l'unico settore che fa registrare segni positivi, è assolutamente imperativo cogliere opportunità interessanti e addizionali in questa direzione."L'azienda etichetta
"totalmente destituita di fondamento"
l'allusione al fatto che i Baci Perugina, al di fuori di questo specifico accordo, perderanno oppure possano perdere il loro nome completo. Tra l'altro il cioccolatino utilizzato per l’operazione Francia", corrisponde al formato del Bacetto e non a quello del tradizionale Bacio. L'accordo con Nestlè Francia è considerato strategico dalla multinazionale. In tre anni si arriverà a realizzare cinquecento tonnellate di prodotto in più ogni anno che si aggiungeranno alle 4mila attuali, una crescita importante che sta già avendo riflessi sui livelli occupazionali, se è vero - come sottolineano anche i sindacati - che oltre agli "stagionali storici" sono state assunte venti unità in più di personale.
A sottolineare l'importanza dello sbarco in Francia è Manuela Kràn, direttore corporate affairs del gruppo Nestlè in Italia: "In un momento di difficoltà economica come quello che sta attraversando il nostro Paese ed in presenza di una forte contrazione dei consumi interni, la possibilità di aumentare i volumi di produzione destinati all'export è sicuramente una grande opportunità per lo stabilimento di San Sisto e tutte le persone che vi lavorano".
L'operazione è considerata "molto positiva" e qualsiasi apprensione viene respinta con decisione: il brand Bacio Perugina, insomma, non è assolutamente in discussione, semplicemente si sta cercando di aggredire un mercato diverso con armi che in quel contesto possano risultare più efficaci.
Nonostante il marchio storico non compaia sul prodotto - puntualizza ancora la Nestle - nelle confezioni destinate ai consumatori transalpini sarà inserito un opuscolo che illustrerà la lunga storia di successo del Bacio e della Perugina e dello speciale rapporto che lega il dolce cioccolatino alla atta del Grifone. Baci è un "marchio strategico" per il gruppo che ne ha fatto un "ambasciatore del made in Italy" nel mondo. Ogni anno vengono esportati trecento milioni di pezzi in cinquantacinque paesi. Nestià assicura che continuerà ancora a puntare proprio sul Bacio come dimostrano "recenti investimenti tecnici per due milioni e mezzo effettuati sulle linee di produzione" di San Sisto.
Non a caso i cioccolatini a marchio Perugina da anni vengono venduti nei duty free di oltralpe, a testimoniare - rimarca ancora l'azienda - l'origine tutta italiana e di Perugia in particolare "di un prodotto unico al mondo".
Corriere dell'Umbria Sabato 7 Settembre 2013
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