In fuga dalla Rocca Paolina. Perché dal soffitto, che poi sarebbero i soprastanti Giardini Carducci, da tempo si infiltra l'acqua nonostante i teli coibentati messi anni fa, ma i lavori definitivi, costosi ed invasivi, tardano ad essere presi in considerazione. Per questo tutti scappano via, tranne Eurochocolate che non intende abbandonare la Sala della Cannoniera e stanze limitrofe "anche a costo dice patron Guarducci - di lavorare con gli ombrelli."
Tra i transfughi quest'anno c'è anche Umbria Libri (7-10 novembre) che si trasferisce nel ben più attrezzato e comodo Palazzo della Penna diventato da poco Centro dell'arte contemporanea e nella nuova veste sta andando come un treno perché riesce a mischiare con la notevole abilità le arti e i linguaggi.
Abbandonate le gallerie e le stanze claustrofobiche della Rocca, una decisione presa con grande gaudio da buona parte degli editori e degli espositori, dove la gente entrava, faceva un rapido giro dei banchetti e poi se ne andava velocemente quasi fosse un luogo ostile, Umbria Libri 2013 potrà godere di ben 24 bellissime stanze su vari piani, comprese quelle della mostra "L'arte del romanzo", del cortile interno con i tavolini le poltrone e l'attrezzato e molto frequentato bar del piano terra, dove è possibile mangiare specialità umbre, stuzzichini, bere vino, cocktail e the ed incontrare autori ed editori o magari i propri amici con la passione per la lettura.
Non fosse altro perché il Palazzo è anche sede del "Circolo dei lettori" che vanta già 1300 iscritti. Migliore sede la rassegna organizzata dalla Regione non poteva trovare. Perché il comfort non è camminare in un lungo corridoio angusto reso stretto dai piccoli stand improvvisati e sfogliare il volume in piedi spintonato dalla gente. Chi legge, è risaputo, ha voglia di accomodarsi, di "soppesare" il libro con calma, di confrontarsi con gli esperti, di chiacchierare con gli autori. E magari di sentire anche della buona musica in sottofondo.
Insomma si legge (e si compra) molto meglio in un ambiente soft. A questo proposito sarebbe opportuno da parte degli espositori della mostra-mercato allestire nel migliore dei modi i propri spazio: non solo libri e saggi accatastati su un tavolino ma un angolo attrezzato in modo gradevole dove potersi appartare per dare un'occhiata ai volumi da acquistare, colloquiare con l'editore o semplicemente riposarsi assaporando il profumo della stampa. Una delle stanze del Palazzo verrà utilizzata come Sala Incontri per le presentazioni dei libri, in alternativa solo alla Sala dei Notali nel caso di appuntamenti ad alta affluenza. Quindi, finalmente, niente più corse da un luogo all'altro del centro storico per cercare di non farsi sfuggire questo o quell'altro autore[…].
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