Era stata presentata come la rivoluzione (positiva) del modo di guardare la televisione.
Il passaggio dal sistema analogico al digitale terrestre, invece, ha portato più disagi che benefici agli umbri amanti del tubo catodico.
Ai quattro angoli della regione i cittadini si lamentano: da qualche parte è impossibile captare il segnale dei canali Rai, altrove sono sparite le reti Mediaset, altri sono rimasti orfani de La7 o delle televisioni locali.
Senza considerare il fatto che, spesso e volentieri, capita di intercettare il telegiornale regionale di Toscana o Marche anziché quello umbro.
E mica succede in chissà quale paesello sperduto sulla cima dell'Appennino. Anche nel cuore del capoluogo regionale la ricezione è pessima se non del tutto assente.
Qualche esempio?
In pieno centro storico sono scomparse dai radar dei teleamatori Rete4, CanaleS e Italia1, così come a Montelaguardia e nella popolosissima area dei ponti. In certe zone di San Marco i grandi assenti sono rappresentati dalle frequenze Rai. Stesso problema si verifica a Mantignana, Magione e un po' in tutta la frazione di territorio che sta tra Corciano e il Trasimeno. Qualcosa che non va, insomma, c'è. Nei primi tempi si era data la colpa al difficoltoso passaggio dalla vecchia alla nuova tecnologia.
Ora che di mesi ne sono passati un bei po' la “fase di sperimentazione” e dei fisiologici problemi tecnici dovrebbe essere solo un ricordo.
Già, dovrebbe. La realtà è un po' diversa.
“In effetti è conferma Castellani, rappresentante degli antennisti all'interno della Cna è ci arrivano richieste di intervento da tutta la regione, molte anche da Foligno e Spoleto oltre che da Perugia. Nella maggior parte dei casi si tratta di utenti che hanno un impianto di vecchia data a cui non hanno messo mano da anni, addirittura da decenni, e che fatica a reggere il passo con la nuova tecnologia del digitale terrestre. Ecco perché la ricezione può rivelarsi frammentaria”.
In questi giorni, a complicare il quadro, ci si è messo anche il maltempo: “i temporali è spiega Castellani è possono alterare le frequenze”. Il consiglio, per evitare di fare figure fantozziane (indimenticabile la scena dello sfortunato ragionier Ugo alle prese con l'antenna) è di rivolgersi ad un esperto del settore: “Invito tutti i cittadini alle prese con qualche problema ad affidarsi ad un bravo antennista. Con una spesa di poche decine di euro è conclude Castellani è il problema può essere risolto”.
La Regione (che, va detto, non ha competenze specifiche a riguardo) continua a vigilare sulla questione, con l'assessore Stefano Vinti in prima linea: “Anche a casa mia è confida è negli ultimi giorni non si prende più La7. Potrebbe trattarsi di un inghippo passeggero per via del meteo, ma noi come Regione terremo sotto controllo la situazione e, se i disagi dovessero persistere anche dopo il passaggio di questa ondata di maltempo, invieremo al Ministero le opportune segnalazioni”.
Luca Vagnetti
La Nazione Mercoledì 9 Ottobre 2013
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