"eccellenze, capaci di promuovere il territorio, di attivare sinergie con le imprese per una commercializzazione del prodotto integrata con la filiera turistica."Quindi, l'auspicio di un rifinanziamento del progetto, anche se - ha aggiunto -
"comunque vada, sono state gettate le basi per ulteriori sviluppi e collaborazioni tra Italia e Cina in vari settori. L'Umbria saprà proseguire lungo questo percorso aperto."La spesa complessiva del progetto, giunto alla sua ultima annualità, è stata di 200.000 euro, dei 3.700.000 euro che compongono il finanziamento del programma generale (Mae-RegioniCina). A testimoniare quanto la sicurezza alimentare sia questione prioritaria per la Cina è stato Li Tian Wei, a nome della delegazione di imprenditori cinesi (impegnati nei vari settori dall'agroalimentare alla manifattura, dall'immobiliare alla moda e alla telefonia) che questa settimana hanno visitato alcune realtà aziendali dell' Umbria.
"Nell'impetuoso sviluppo economico della Cina degli ultimi decenni, avvenuto m tempi così rapidi, il problema della sicurezza alimentare è per noi e per le nostre autorità un problema centrale, soprattutto se si considera che, in un paese cosi popolato, garantire cibo a tutti è ancora una emergenza."William Li Tian Wei ha parlato del fascino che la nostra regione ha sui cinesi, con la sua "antica storia".
"L'esperienza italiana può fornirci - ha detto gli strumenti adeguati per produrre cibo sicuro, naturale, ecocompatibile e soprattutto gustoso."Stefano Briganti, del Parco Tecnologico Agroalimentare dell' Umbria, che del progetto è stato il soggetto attuatore, ha valutato l'esperienza dal punto di vista della
"capacità di aver saputo fare sistema fra regioni e quindi di presentarsi alla Cina come sistema Italia."
Corriere dell'Umbria Giovedì 10 Ottobre 2013
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