"dove è nato uno dei primi gruppi futuristi, nonostante in quel periodo fosse ancora terra di contadini e di artigiani."Anche in Umbria, quindi, manifestazioni e presentazioni di vario genere sono già "andate in scena", come avrebbero voluto i protagonisti del Futurismo, movimento di rottura del classicismo che proprio sulla teatralità ha ogni gesto, ogni atto, ogni scritto ed ogni evento organizzato.
L'ultimo in ordine di tempo si è svolto venerdì sera nella Limonaia della Villa del Cardinale a Colle Umberto con una performance di varia natura dove si sono intrecciate le parole e le opinioni di Francesco Scoppola , direttore regionale per i beni culturali, di Anna Di Bene, soprintende dei Beni Architettonici e Paesaggistici, del critico Massimo Duranti, con i ricordi di Francesca Barbi, nipote di Marinetti e testimonial di terza generazione, con la presentazione di spezzoni del docufilm di Luca Verdone sul Futurismo e con gli interventi teatrali di Edoardo Sylos Labini, ottimo attore versatile e istrionico, che ha coinvolto il folto pubblico presente nell'esilarante brano futurista "Donna, velocità e pericolo".
Marinetti & co. sarebbero stati felici di un simile pomeriggio dove si è parlato in termini entusiastici del movimento che lungi dall'essere superato dopo 100 anni ha ancora molte cose da dire alle future generazioni in fatto di rinnovamento e di cambiamenti nella società civile.
Critico, come deve essere per mestiere, Massimo Duranti su alcune grandi mostre realizzate per le celebrazioni, come quelle di Parigi e Roma, ha più volte contestato la scelta di escludere, quasi cancellandolo, il secondo futurismo limitandosi a puntare i riflettori sul periodo prefascista di Boccioni, Severini e Carrà, estromettendo quindi ancora oggi, con motivazioni politiche, il periodo successivo bollato come "fascista" , periodo particolarmente fecondo perchè allargato a tutte le arti maggiori e minori, intervenendo sulla moda, la cucina, il linguaggio, il cinema, il teatro".
"La mia famiglia ha un particolare debito nei confronti di Gerardo Dottori" ha ricordato Francesca Bardi "é stato l'unico artista ad aver dipinto i Marinetti al completo.
Quando il dipinto ci è stato rubato l'abbiamo ritrovato proprio in Umbria. Mi raccontava mia madre che vennero a prenderlo in macchina, lo legarono sul portabagagli e fecero tutto il viaggio di ritorno a Roma tenendolo con le mani fuori dal finestrino".
Vera avanguardia che ha voluto rivoluzionare non solo il linguaggio creativo staccandolo a forza dai classici canoni ottocenteschi (a Perugia gli studenti contestatari dei superati metodi di insegnamento dell'Accademia si ritrovavano tutti a "complottare" nel bar Mezzabestia di Piazza Matteotti) ma anche i movimenti, gli usi e i costumi della società il Futurismo è stato scelto come protagonista di una docufiction di 52 minuti prodotta da Paolo Bruno, sceneggiata da Alessandro Zambrini e diretta da Luca Verdone.
"Marinetti" ha spiegato Verdone presentandone alcuni spezzoni "ha ridato la vita alla capacità creativa degli esseri umani.
Si può sconfiggere la noia, la routine, il grigiore con una nuova visione della vita in ogni sua sfaccettatura".
"Io credo che il Futurismo sia stato il più grande movimento d'avanguardia del '900" ha aggiunto Zambrini "Sant'Elia ha lasciato i disegni della "città del futuro" che hanno influenzato Fritz Lang in "Metropolis", Depero si è inventato la mitica bottiglietta del Campari, i modelli di macchina da loro disegnati ancora oggi vengono considerati futuribili"
Anna Lia Sabelli Fioretti
Corriere dell'Umbria Domenica 26 Aprile 2009
Corriere dell'Umbria Domenica 26 Aprile 2009
gran bell'articolo
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