Si tratta di tributi di vario genere, anche vecchi, non versati. L'Agenzia delle Entrate: possibile incassarne solo la metà
Tre miliardi e seicento milioni. Una cifra impressionante. Di cosa si tratta? Delle tasse non riscosse in Umbria, di qualunque genere, che negli anni si sono accumulate nei ruoli di riscossione di Equitalia e che, a quanto pare, sarebbero diventate in buona parte inesigibili. Cartelle esattoriali di Irpef, tasse automobilistiche, multe, imposte comunali, Iva, e qualunque altra cosa possa venire in mente, un mare magnum di tasse non riscosse che, secondo i dati di Equitalia Umbria, ammontano a 3 miliardi 601 milioni ,e 450mila curo.
Una massa di crediti che spunta dai rendiconti dei bilanci 2007 e 2008 della società di riscossione e di cui poi, però, non si fa più menzione. Dal 2009 in poi, infatti, il Fisco italiano ha chiesto a tutte le società di riscossione delle imposte, tra cui anche Equitalia Umbria, di non dar conto di questi dati, perché riguardo ad essi si sarebbe trovato presto un riscontro specifico sullo stato globale delle riscossioni da presentare al Parlamento. A livello nazionale, tanto per fare due conti, le tasse non riscosse ammonterebbero addirittura a 319 miliardi di euro. Roba da risanare il debito pubblico italiano.
La vecchia tassa nel cassetto. Gli umbri devono al Fisco, avario titolo, 3,6 miliardi di euro. Per cosa? C'è di tutto. Si tratta di ruoli che provengono da vecchi esattori non più attivi come ad esempio le banche, entrate patrimoniali di vario genere affidate agli esattori degli enti locali, impegni a riscuotere che affidati agli agenti di riscossione dai creditori più disparati. La giungla delle tasse mai riscosse e che, in gran parte, sembrano non essere più esigibili. La vecchia tassa non bussa due volte. In una relazione della Corte dei conti, i cosiddetti "residui" della. riscossione, i magistrati hanno spiegato che la maggior parte di queste tasse mai riscosse è diventata inesigibile. In pratica la cartella esattoriale si è talmente impolverata da risultare carta straccia.
L'Agenzia delle Entrate la, pensa un po' diversamente ed è convinta che almeno il 51 % di questo monte delle vecchie imposte possa essere recuperato.Sanatoria in arrivo? Secondo le indiscrezioni provenienti dalla Capitale e che troverebbero conferma anche in alcune disposizioni del decreto "Milleproroghe", l'Agenzia delle Entrate starebbe pensando ad una sanatoria di queste situazioni pregresse e ormai irrecuperabili. Una sorta di ripulitura dei bilanci e dei ruoli di riscossione che potrebbe avvenire in concomitanza con la prevista riforma di Equitalia e che prevede, da qui ad un anno, una riorganizzazione della società di riscossione in tre grandi realtà nazionali che raggrupperanno tutti gli agenti di riscossione regionali attualmente in attività.
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